Scatta l’ora della vendemmia 2020 in Lombardia. Secondo le previsioni vedrà un aumento medio nei raccolti di circa il 10% rispetto al 2019, nella regione. Ne è sicura Coldiretti Lombardia, nel giorno della raccolta dei primi grappoli di uva in Franciacorta. Nei prossimi giorni la vendemmia entrerà nel vivo anche in Oltrepò Pavese, mentre gli ultimi a partire saranno i viticoltori della Valtellina verso fine settembre.
Tra gli eventi di maltempo che si sono verificati nel corso della stagione, spiega la Coldiretti regionale, si segnalano alcune grandinate che hanno colpito a macchia di leopardo nella zona del basso Garda bresciano e in Valtellina, dove a fine luglio i chicchi di ghiaccio hanno mitragliato i vigneti in piena maturazione nella fascia che va da Sondrio a Ponte in Valtellina.
Nonostante questi episodi, quest’anno si prevede comunque un aumento nella quantità di uva raccolta rispetto alla scorsa vendemmia e una qualità ottima. In Lombardia ci sono più di 20 mila ettari a vigneto, oltre 3 mila imprese vitivinicole, con una produzione che per circa il 90% è costituita da vini di qualità grazie a 5 Docg, 21 Doc e 15 Igt.
Proprio queste tipologie di prodotto hanno subito un crollo nelle vendite a causa dell’emergenza Coronavirus: a pesare sia la chiusura forzata di alberghi, agriturismi, enoteche, bar e ristoranti, sia il calo delle esportazioni aggravato dalle difficoltà logistiche riscontrate nei mesi scorsi. La risposta di Regione Lombardia non si è fatta attendere, con una misura da 3 milioni di euro a firma dell’assessore Fabio Rolfi.
Con la vendemmia in tutta Italia si attiva un motore economico che genera oltre 11 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che offre opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio.
In Italia, per la vendemmia 2020 si prevede una produzione stimata attorno ai 45 milioni di ettolitri, che apre un entusiasmante testa a testa per il primato mondiale con la Francia, dove la produzione è stimata fra 44,7 e 45,7 milioni di ettolitri secondo il Servizio statistica e previsioni del ministero dell’agricoltura d’Oltralpe, mentre in Spagna si stimano fra 43 e i 44 milioni di ettolitri.
Le vendite di vino italiano nel mondo, spiega la Coldiretti sui dati Istat, dei primi 5 mesi dell’anno sono in calo del 4% nel 2020, con una storica inversione di tendenza che non ha precedenti negli ultimi 30 anni a causa delle difficoltà registrate dalla ristorazione in tutto il mondo per l’emergenza Coronavirus. Un dato preoccupante dopo il record storico di 6,4 miliardi fatto segnare lo scorso anno per le esportazioni di vino Made in Italy.
La vendemmia 2020 infatti, conclude la Coldiretti, è la prima segnata dagli effetti della pandemia mondiale, delle tensioni commerciali internazionali con la minaccia dei dazi e della Brexit con l’uscita dall’Unione Europea della Gran Bretagna, che è stata per lungo tempo il principale cliente del Prosecco, il vino italiano più esportato nel mondo.
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